A chi non è capitato almeno una volta di avvertire batticuore in estate al caldo sotto il sole?
Le elevate temperature estive determinano vasodilatazione con conseguente riduzione dei livelli di pressione arteriosa. Questa viene spesso aggravata dalla disidratazione che consegue ad aumento della sudorazione con cui il nostro organismo abbassa la temperatura corporea.
Che succede al cuore con il caldo?
La riduzione della pressione produce un aumento riflesso della frequenza cardiaca, che il paziente avverte come sensazione di batticuore.
Anche soggetti che non soffrono di patologie aritmiche possono giungere alla osservazione dell’aritmologo, lamentando senso di palpitazione con un battito accelerato, regolare che ha un inizio ed un termine non improvvisi.
In taluni casi la ipotensione, e quindi la tachicardia riflessa, sono facilitate dall’assunzione di farmaci antipertensivi il cui fabbisogno in estate, col caldo, può essere ridotto.
Al caldo, la sudorazione profusa determina inoltre una perdita di elettroliti come il potassio ed il magnesio. Questo può favorire l’insorgenza di aritmie nei pazienti già affetti da cardiopatia o un aggravamento nei pazienti affetti da patologie aritmiche note.
In conclusione…
Dobbiamo pertanto concludere che l’esposizione al caldo esercita effetti sfavorevoli sui pazienti cardiopatici con aritmie.
E’ pertanto buona norma per loro evitare l’esposizione al sole, alle elevate temperature, idratarsi abbondantemente, integrando ove necessario con elettroliti, adattare la terapia sempre consultando il proprio medico.