terapia della fibrillazione atriale

Terapia della fibrillazione atriale

Quali novità nella terapia della fibrillazione atriale?

Nello scorso mese di settembre sono state diffuse dalla Società Europea di Cardiologia le linee guida aggiornate sul trattamento della fibrillazione atriale.

La ablazione transcatetere resta la prima scelta nel trattamento della fibrillazione atriale allo scopo di mantenere stabilmente il ritmo sinusale. Questo fattore contribuisce a migliorare la qualità di vita, aumentare la aspettativa di vita e rallentare la evoluzione della malattia atriale sottostante alla fibrillazione.

La terapia della fibrillazione atriale pone particolare enfasi sull’utilizzo dell’ablazione nei pazienti con fibrillazione atriale parossistica (intermittente) e in quelli con scompenso cardiaco.

Le linee guida recentemente diffuse attribuiscono molta importanza al trattamento delle malattie concomitanti (comorbilità) e ai fattori di rischio della fibrillazione atriale. Tra questi rischi citiamo qui l’ipertensione, lo scompenso cardiaco, l’obesità, il diabete, le apnee notturne, il consumo di alcol e lo scarso esercizio fisico.

Tutte queste condizioni spesso sono associate tra loro. Esse devono essere trattate in maniera intensiva con la stessa serietà con cui si cura la fibrillazione atriale. Infatti, una persistenza di comorbilità può minare a lungo termine il successo del ripristino del ritmo sinusale, anche se questo è stato ottenuto con l’esecuzione della più brillante procedura ablativa.

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